Articolo 31

Sono Fuori


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Sono fuori, sono, sono fuori come gli agricoltori quando raccolgono i pomodori
Sono fuori, sono, sono fuori come un vaso di fiori, signore e signori

Sono fuori, sono, sono fuori come gli agricoltori quando raccolgono i pomodori pomodori
Sono fuori, sono, sono fuori come un vaso di fiori, signore e signori

Signore, signori, son fuori, ecco l'ho detto, lo ammetto, è un dato di fatto, lo accetto
E c'è voluto tempo per rendermene conto, anche se è chiaro ora che ci penso
Io ero quel tipo che sul pulman della scuola si sedeva in fondo e che parlava poco
Che nella foto veniva fuori fuoco, che non ha mai detto bah! Per un brutto voto
Dalla squadra di pallone ero fuori, dalla festa della tipa ero fuori
Quando c'era religione ero fuori, dalla lista dei migliori io ero fuori

E se ti sforzi magari ti ricordi, anche se è improbabile perché io ero invisibile
Considerato inutile, ma già mi abituavo guardavo gli altri bimbi e poi pensavo

Sono fuori, sono, sono fuori come gli agricoltori quando raccolgono i pomodori pomodori
Sono fuori, sono, sono fuori come un vaso di fiori, signore e signori
Sono fuori, sono, sono fuori come gli agricoltori quando raccolgono i pomodori pomodori
Sono fuori, sono, sono fuori come un vaso di fiori, signore e signori

Io ero quello che alle superiori se gli davi noia t'aspettava fuori
La gente si sbatteva per entrare il un Monclair o in uno Schott
Io indossavo un walkman che mi sparava solo hip hop, e so che mi chiamavi tarro
Fiero della tua El Charro, cantavi i tuoi "Happy Days" assieme ad i "Wild Boys"
Ma io dal boom degli anni ottanta ero fuori
Otto anni fa poche rose e fiori per me fuori dai paninari
Sui vestiti toppe ma non Naj Oleari, papi in cassa integrazione mami fa gli straordinari
Adolescenza isterica E mi si confondevano I pensieri, Arancia Meccanica dentro nella testa
Per me era merda, per gli altri "è qui la festa?"
E a entrare dentro c'ho provato ma il termine integrato non l'ho mai capito e uniformizzato
Non l'ho mai accettato quindi sono stato ancora ricacciato fuori, spinto solo col mio istinto
Cercando un colore diverso da quello con cui mi avevano dipinto, nella strada come il pattume
Della regola ero sempre l'eccezione, fuori non per scelta ma per condizione
Dalla mia parte forse neanche la ragione, ma la ragione si da ai fessi e ce l'avevi tu
Ed una frase mi girava in testa tipo loop

Sono fuori, sono, sono fuori come gli agricoltori quando raccolgono i pomodori pomodori
Sono fuori, sono, sono fuori come un vaso di fiori, signore e signori
Scendiamo che siamo fuori scendiamo che siamo fuori

Adesso faccio i soldi con la voce, bevo birra, suono trombe perché mi piace
E ora chi mi vuole fare entrare prima parli col mio manager, e poi deve pagare
Zitto non fiatare se la tariffa è alta, la gente è calda, si esalta
Con lo spaghetti funky animiamo un party fino all'alba
Dammi contante anche se ero l'articolo scadente, il tempo cambia ora tu sei mio cliente
E se ero fuori dal conservatorio ora sono in radio e video
In discoteca, dentro i sogni erotici della tua tipa, e ancora

Sono fuori, sono, sono fuori come gli agricoltori quando raccolgono i pomodori pomodori
Sono fuori, sono, sono fuori come un vaso di fiori, signore e signori
Sono fuori, sono, sono fuori come gli agricoltori quando raccolgono i pomodori pomodori
Sono fuori, sono, sono fuori come un vaso di fiori, signore e signori
Sono fuori, sono, sono fuori come gli agricoltori quando raccolgono i pomodori pomodori
Sono fuori, sono, sono fuori come un vaso di fiori, signore e signori


Autor(es): Alessandro Alettoi, Giacomo Godi, Vito Perrini