Quello che non voglio


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Io non voglio morir cantante
se al buon sonno del padrone
servirà la mia canzone
a gola storta voglio cantare
ringhio di porco e romanze nere
voglio svegliarvi col fiato ansante,
io non voglio morir cantante.

Io non voglio morire poeta
di ogni passione sceglier la dieta
gioie, amorini e dolori piccini
da imbalsamare dentro il rimario
della giuria al valor letterario
coda di sangue ha la mia cometa,
io non voglio morir poeta.

Io non voglio morir artista
accucciato come un vecchio cane
sotto il trono del re di danari
tra leccaculi e cortigiane
che alle mie rughe voglion rubare
fiori di gelo, dolore e fame
li accecchi il fuoco della mia vista,
io non voglio morire artista.

E io non voglio morire libero
se i begli alberi del mio giardino
annaffia il sangue del mio vicino
meglio la peste che l'ipocrita danza
di vostra santa beneficenza
chiudete la cella, lasciatemi stare,
di libertà vostra non voglio morire.

Io non voglio morire attore
dentro allo schermo di un paradiso,
crocefisso a un finto sorriso
di morti in ghingheri e ribelli servili
re dello schermo, generale dei vili
ti sto davanti e voi belle signore
guardate la scena dove gli mangio il cuore
perché non voglio morire attore.

Io non voglio far altro che vivere
tra una corda e l'altra saltando
dentro la cassa di una viola da gamba,
voglio ascoltare le voci di fuori
ringhio di porco voce di dama
tamburo indio amore che chiama
e voci spezzate di cento popoli
che dalla mia terra non voglio scacciare
io voglio vivere, non ho altro da fare.

Io non voglio che mi ricordiate
nel trionfo, ma nella mia sera,
nelle cose che dissi tremando,
in ciò che suonai con paura.
Povere genti che ai menestrelli credete
dimenticarvi di me non potrete
e io di voi scordarmi non posso
dentro un tramonto feroce e rosso,
dentro un cielo di sangue e vino
ascoltate come sembra il primo
l'ultimo accordo che io imparai,
io non voglio, non voglio morire
e a morire non riuscirò mai.


Autor(es): Stefano Benni, Fausto Mesolella