Alessio Arena

Girotondo


Imprimir canciónEnviar corrección de la canciónEnviar canción nuevafacebooktwitterwhatsapp

Com'è difficile pensare
di non aver mai sbagliato a dire che
non eri qui, quando mangiavo gli orologi
a cena, e mi riempiva quella sensazione strana
di essere l'ultimo a sognare dentro a un temporale
il verso del cinghiale bianco,
sacrificato all'altare del giradischi spento.

A passo lento, si muove la mia voce,
quando trova un santo che la benedice
con il pane di ogni giorno.
Ritorno a Napoli,
a vivere il mio sogno di cuscini arrotolati
nella nuova casa che non sai nemmeno dove sta
e non saprai mai che sopra a un muro
ho messo un calendario del duemilasei.

Perché hai lasciato tutte quelle luci accese,
e in macchina la foto di quella domenica,
con un sorriso finto in faccia
e l'aria di chi dice non ci torno più...
A Macondo fanno un girotondo
che dura una notte intera
e un mal di testa è l'occasione giusta
per credere che tutto non è mai finito,
che tutto non è ancora cominciato.
Che siamo giovani e viviamo di costellazioni
di abitudini, ma il cielo non è sempre uguale,
anche il cielo a volte si può sbagliare.

Ci resta da dimenticare ancora
un altro giorno,
senza aspetta' dimane,
e senza vutta' e mmane,
'o vveco e nun 'o ccrero,
no, nun è 'o vero,
nun stongo allero.

(Spero che ritorni presto l'era del Cinghiale Bianco)


Autor(es): Alessio Arena