Zen Circus

Andate Tutti Affanculo


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Al cinismo più bieco e posato
Tipo quello da cantautorato
Esser stronzi è dono di pochi
Farlo apposta è roba da idioti
A chi è andato a vivere a Londra
Berlino, a Parigi, Milano, Bologna
Ma le paure non han fissa dimora
Le vostre svolte son sogni di gloria

A chi critica, valuta, elogia
Figli di troppo di madre noiosa
L'arte è pensiero che esce dal corpo
Né più e né meno come lo sterco
Alle donne, agli uomini, ai froci
Vi amo, vi adoro e ricopro di baci
Corpi ignudi, sgraziati o armoniosi
Perdenti per sempre, perfetti per oggi

A voi che vi piace di farvi fregare
Dai nati vincenti, dal navigatore
Dalla macchina nuova e dal suo fetore
Dalla prova finale, dall'uomo che muore

"Allora se le faccio una domanda lei mi dirà la verità?"
"Se è possibile te la dirò, certo"
"È possibile, altrochè se è possibile e se non la dice vuol dire che non vuole"
"Sentiamo, di che si tratta?"
"I preti hanno quella cosa come gli altri uomini?"
"Di che stai parlando?"
"Del cazzo!"
"Chi ti ha parlato di queste cose?"
"Vuole rispondermi, ce l'hanno o no?"
"Noi siamo come gli altri uomini"
"E scopate anche come gli altri uomini?"
"Ma tu non devi parlare così"
"Lei non vuole rispondermi"
"Come apprenderai quando sarai grande, noi dobbiamo reprimere i nostri desideri"
"E lo fa anche lei?"
"Sì"
"Allora lei deve essere un impotente"


Autor(es): Andrea Appino