Max Gazzè

Atto Di Forza


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Evade il buio arcigno
Come una bolla d'aria verde, perfetto svaria
In comignoli dov'è pieno di pioggia
Qualche abbaglio asciutto è un tuono di carta ondeggia
Il cielo, rivela filamenti di nubi strette
Le braci violette
Fosforescenti del sole già nato
Fan del lago lento e sottile
Un laminato d'argento

Evapora immerso di nebbia come lenzuoli e in mezzo alle labbra
Due fili d'erba, lei tira sassi
Ricurva sui buchi nell'acqua
Riflessi, ci specchia i suoi pochi
Vent'anni di età

Ma dietro al cappello di paglia lui calmo
Ritaglia un po' d'ombra
E si vanta ad un palmo da lei per quello che appare
Da tanta bellezza ed immonda
Perché la ragazza ha tradito
Lasciando a lui prati di niente
E un fuoco distante a incendiarlo

Pulsa l'aorta nel collo
Della ragazza nuda
Lo sballo una volta voluto
È carne che grida "aiuto"

Si attacca alla panchina
Un vento di latta
La frusta sulla schiena e aspetta
La grandine Come un ceffone
Farfuglia strambi cadaveri di parole
Fasci di gelo inchiodano gli alberi allo sfondo
E questo ingombro di nuvole in nero
Sfoga rovesci come minacce

Il calo verticale l'attraversa appieno
E com'è diversa la vita reale
I nubifragi son miti e fragili
Stalattiti di cielo


Autor(es): Massimiliano Gazze, Francesco Gazze