Nomadi

Auschwitz


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E poi e poi, gente viene qui e ti dice
Di sapere gi ogni legge delle cose
E tutti, sai, vantano un orgoglio cieco
di verit fatte di formule vuote
E tutti, sai, ti san dire come fare,
Quali leggi rispettare, quali regole osservare,
Qual il vero vero,
E poi, e poi, tutti chiusi in tante celle,
Fanno a chi parla pi forte
Per non dir che stelle e morte fan paura.
Al caldo del sole, al mare scendeva la bambina portoghese
Non c'eran parole, rumori soltanto come voci sospese.
Il mare soltanto, e il suo primo bikini amaranto,
Le cose pi belle e la gioia del caldo alla pelle.
Gli amici vicino sembravan sommersi dalla voce del mare;
O sogni o visioni qualcosa la prese e si mise a pensare;
Sent che era un punto al limite di un continente,
Sent che era un niente, l'Atlantico immenso di fronte.
E in questo sentiva qualcosa di grande
Che non riusciva a capire, che non poteva intuire;
Che avrebbe spiegato, se avesse capito lei, e l'oceano infinito;
Ma il caldo l'avvolse, si sent svanire e si mise a dormire.
E fu solo del sole, come di mani future.
Restaron soltanto il mare e un bikini amaranto.
E poi e poi, se ti scopri a ricordare,
Ti accorgerai che non te ne importa niente.
E capirai che una sera o una stagione
Sono come lampi, luci accese e dopo spente.
E capirai che la vera ambiguit
la vita che viviamo, il qualcosa che chiamiamo esser uomini,
E poi, e poi, che quel vizio che ci uccider
Non sar fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro,
Cio vivere.


Autor(es): Francesco Guccini