Lo Stato Sociale

Io, te e Carlo Marx


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E' troppo il tempo che passa per portare il pane a casa
Che poi arrivo dopo tre giorni ed è secco ormai
E va bene per I pomodori gratin.
E io ci ho provato a fare il necessita-rio
E tu a unire l'utile col dilettevole,
A prendere fischi per comprare fiaschi di vino che comunque non apprezzi.
Il pane arriva tardi, il vino non ti piace,
C'è un problema di sguardi o un contratto sbagliato con un vizio di forma.
Tu ti sbatti e non hai niente,
Io mi diverto e faccio tardi,
In mezzo c'è la terra,
Il lavoro nei campi,
Il sudore pagato per la frutta che mangi.

Io canto e tu mi salvi la vita,
Lui raccoglie le mele e tu gli salvi la vita,
Lei scende in strada a battere e tu le salvi la vita,
Lui muore schiacciato dalle lamiere e non puoi farci niente,
Forse è per questo che continuo a cantare o a fare il deficiente.

E non ci siamo accorti che il campo del confronto
Perde metri nei confronti dello stanzino del comando.
E non sarò mai un piccolo padre per le tue voglie di conferma,
Preferirei fare l'opposto
Ed essere debole con te,
Preferirei stare per ore a vederti piangere di felicità
Perché hai capito il sistema che hai imposto,
Perché hai compreso che non c'è posto per lamentarsi delle avversità
E solo l'aria ci salverà,
Una casa in campagna,
Una tazza di tè,
Un letto grande
E tutte le mele che vuoi.

Io canto e tu mi salvi la vita,
Lui raccoglie le mele e tu gli salvi la vita,
Lei scende in strada a battere e tu le salvi la vita,
Lui muore schiacciato dalle lamiere e non puoi farci niente,
Forse è per questo che continuo a cantare o a fare il deficiente


Writer/s: ALBERTO CAZZOLA, ALBERTO GUIDETTI, ENRICO ROBERTO, FRANCESCO DRAICCHIO, LODOVICO GUENZI, MATTEO ROMAGNOLI

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