
Big Trouble In Little Italy
(I consigli del vecchio Pork-Chop Express sono preziosi
Specialmente nelle serate buie e tempestose
Quando i fulmini lampeggiano
I tuoni rimbombano e la pioggia viene giù in gocce pesanti come piombo
Basta che vi ricordiate quello che fa il vecchio Jack Burton
Quando dal cielo arrivano frecce sotto forma di pioggia
E i tuoni fanno tremare i pilastri del cielo
Sì, il vecchio Jack Burton guarda il ciclone scatenato proprio nell'occhio
E gli dice: "Mena il tuo colpo più duro, amico
Non mi fai paura")
Cacciatori, potenti sognatori
Buttiamo le vittime dritte nelle fauci del mostro
Unico Dio nostro, divinità, oro dal mare
Raccolto, fertilità, mettiti là che ti racconto
Colava sulle nostre teste un cielo liquefatto
Lo vidi quando ero bambino, chiuso nel tombino
Penso di essere impazzito in quel momento esatto
Una fauna abissale ti calpesta, assaliva colossale, gigantesco
Vedo orde di fedeli per un uomo in croce
Voglio orge di nuovi fedeli, nuovi incroci
Dalla figa sputa un feto abortito con il capo appuntito
Ricordi quando hai sentito quelle strane voci?
Nato con i tagli sul collo e le pinne, fuoco nelle pupille
Nell'oscurità solitario vago, chiesa sconsacrata
Grido Yaga a Cthulhu, Vagada, prega Zagan, Dagon
Le paludi dell'addio, posto dimenticato da ogni vostro dio
Tutti tranne il mio
Ci protegge da 'sta terra persa, dona pace a campi fioriti
In cambio esige lingue umane nella sacca immersa
Là dove l'acqua frigge sotto il moto di pesci impazziti
Sta come nei temporali dell'estate sotto cieli gonfi
E nubi come cattedrali rovesciate
Veste bianca per le tue sorelle, occhi profondi come celle
Bozzi pulsanti sotto la pelle, sangue di capra sulla giacca
Mentre cantano nella baracca, drappi di uova respirano sott'acqua
Mentre il vento muove gli alberi della collina
Un lampo si riflette su di un tappeto di brina
Denti di drago, pupille a capocchia d'ago
Con le mani tese verso il lago prego il grande Dagon
Vuoi qualcosa di elettrizzante? Un poco di attenzione
Corri in stazione, tocca i cavi dell'alta tensione
Ti porto dove rilassarti, puoi dimenticarti
Che la vita ti dà la mano come i mendicanti
Da 'ste parti la noia è un best seller, vomito sulle piastrelle
Puffi nella notte come sentinelle
Parole di HPL a branchi di balordi in capi di pelle
Cappio al collo e penzoli sotto le stelle
Occhi fluo tra i rami, bisbigli di chi osserva
Seguiamo il buio, neanche il peggio che ti riserva
Per il mio dio la palude è placenta
Sul fondo addormentato canta nei sogni di un corpo fratturato
Alimentato da odio incondizionato
Il nostro fato è come il vischio di blatte nel prato
Nel mio cammino non vago, in un religioso silenzio come a Santiago
Dacci la voce, sommo Dagon, yeah
Figli di puttana, su le mani
O ti faccio esplodere con un drone come Suleimani
Ritorno tipo "Guess who's back?"
Dammi un beat, ne caccio sedici per Benni, John e Jack
Scrivo mentre sto in quarantena
Il mondo va a puttane ma faceva schifo già prima
Fuori c'è uno scenario post-apocalittico
C'è paura del prossimo e militari a ogni angolo
Paura e panico, paura e panico
Ma è tutto okay quando sei un cinico apatico
Piccolo stupido, non fare il malinconico
Che qua appena ti distrai un attimo finisci nel cofano
Cose che capitano (capitano)
Sogno il tuo capitano in una cassa di mogano
Sono il cattivo, non sorrido, come Ivan Drago
Offrimi un sacrificio come fossi Dagon
L'estensione del mio cranio proiettata sulla Terra fusa
Gli occhi sbarrati e la mia bocca chiusa
L'aria si fa incandescente, i pensieri nutriti
Come fitte dentro al ventre, pensieri proibiti
Il sangue rosso crea contrasto, dio degli abissi
Ascolta il nostro officio, saziati del nostro sacrificio
Si manifesta la parte più bella di te
Se tiri fuori la parte più brutta di me
Sento gridare in piedi sulla scacchiera, sporca il pavimento
Un rito squallido, un mare cattivo che ho dentro
Speravi nel perdono, il buon risveglio di nuove mattine
E invece paghi tutto fino alla fine
L'aria che si incendia, il tempo che si ferma
Spera che sia solo un varco sopra il ponte della pietra nera
Il vortice dell'acqua che si allarga, macchie sopra questo grande lago
Compari a noi, grande Dagon
Guardo dalla vetta un baratro immenso avvolto dal silenzio
Il cuore pompa sangue lento, sto quasi impazzendo
Il confine del mondo, il ciglio dell'abisso, un salto senza corda
Giù dal precipizio
Terra gravida di orrori, pregna di leggende
Il alto il fumo si attorciglia in spirali stupende
Qui la vita non si vende, si perde velocemente
Come dopo il morso di un serpente
Monolito cinto dalle fiamme, sacrificio
Cattivo auspicio, vite colpite da un maleficio
Cilicio sulla pelle livida, foresta gravida
Leggende, orrori nelle cavità
Corse su distese di ossidiana, urla di poiana
Il tempo scorre a scatti sulla meridiana
Oggi pago pegno appeso a un cappio fatto di spago
Offerto in sacrificio al grande Dagon
Passeggiata sopra le rotaie
Fra abbazie abbandonate grida il buio dentro le risaie
Nelle nebbie del Polesine si muove silenzioso tra queste topaie
Sì, tra queste topaie
Messe pagane nel suo onore
Tra fabbriche e zuccherifici, l'orrore tra il cemento di questi edifici
Tu stai con me, io sto con te, questo mi basta, tu che dici?
Arrugginisce anime l'acqua salmastra
Qui grazie a te non manca nulla
Cespugli d'alghe che mi sfiorano le gambe ormai stanche
Un'ambita foschia e la rugiada mattutina
La pazzia di un uomo e la carenza di morfina
Grande dio, noi staremo con te fino alla fine
Coi piedi nudi a bagno dentro le saline
Dalle acque scure dentro al grande fiume fino al grande lago
Rivelati ai tuoi sudditi, grande Dagon
(Enstein-rosen Metrò, l'azienda leader ne settore viaggi intergalattici
Ha il piacere di informarvi che per tutte le lunghe tratte
All'interno della Milky Way
È stato messo a disposizione il servizio ristorazione Einstein Ristorante illimitato
Per la durata di sette secondi terrestri)
Writer/s: Andrea Di Benedetto, Stefano Lunardi, Michele Rulfin, Andrea Ghironi, Lorenzo Ugo, Mirco Vollero, Flavio Umberto Simone Matino, Luca Brazzarotto