Verona City
RIT.
È la mia città, ora è per sempre; V.e.r.o.n.a. va alla mia gente
Ti porto in giro con Zesh, Verona city uomo, io e i miei punk stiamo qua per le strade, chill piedi al suolo; storie di un mc, giri con i ragazzi, veronesi tutti crazy ovvero pazzi. C'e' stato un tempo in cui il mio branco era invincibile, le tag di Shen sui muri raccontano l'impossibile; ed il mio fiume e' sempre qua, sempre pronto a portare la pace in lupo che rema contro. Sai nana, forse è vero che è un po' bigotta, ma so che sotto la scorza la terra scotta; sempre a metà tra la grande città ed il paese, le piazze, le chiese, le solite facce tese. E quanto odio sti stupidi giornalisti, non ci hanno mai visti e chiamano noi fascisti; V.e.r.o.n.a, Z.a.m.p.a. il suono del branco per la città.
Amo le mie strade i miei ragazzi, le sue atmosfere i suoi palazzi, quante sere a bere come pazzi; corse in mezzo ai vicoli tra risse e schiamazzi, stessi scazzi, rossi, fasci, punk e nazi. Ma passi questo è un altro dì, un nuovo giorno, il sole sorge e mi accompagna al tramonto; è la mia vita e scorre blanda in riva all'Adige, con la mia banda tra le vie notti magiche.
Ventotto anni e ancora vivo nella città dove sono cresciuto da bambino; a calpestare mozziconi sotto i lampioni a scavare campioni, stessi posti, stessi suoni. Giù in pazzeggio con Zampa a fare chypha e la nebbia d'inverno che sembra di essere in Jamaica. Sai la strada? Il porfido di piazza Bra e poi tutti dallo sporco a mangiare un super kebab!