Che roba contessa, all’industria di Aldo
han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti;
volevano avere i salari aumentati,
gridavano, pensi, di esser sfruttati.
E quando è arrivata la polizia
quei pazzi straccioni han gridato più forte,
di sangue han sporcato il cortile e le porte,
chissa quanto tempo ci vorrà per pulire...
Compagni, dai campi e dalle officine
prendete la falce, portate il martello,
scendete giù in piazza, picchiate con quello,
scendete giù in piazza, affossate il sistema.
Voi gente per bene che pace cercate,
la pace per far quello che voi volete,
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra,
vogliamo vedervi finir sotto terra,
ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato,
nessuno piu al mondo dev’essere sfruttato.
Sapesse, mia cara che cosa mi ha detto
un caro parente, dell’occupazione
che quella gentaglia rinchiusa lì dentro
di libero amore facea professione...
Del resto, mia cara, di che si stupisce?
anche l’operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente che può venir fuori:
non c’è più morale, contessa...
Se il vento fischiava ora fischia più forte
le idee di rivolta non sono mai morte;
se c’è chi lo afferma non state a sentire,
è uno che vuole soltanto tradire;
se c’è chi lo afferma sputategli addosso,
la bandiera rossa ha gettato in un fosso.
Víctor Jara canta Somos cinco mil, el poema que escribió durante su detención en el Estadio que ahora lleva su nombre, horas antes de su asesinato; todo esto gracias a una inteligencia artificial que ha intentado captar la esencia de su voz y de su obra.
La semana pasada se celebró en la amable ciudad portuguesa de Setúbal el mercado de música iberoamericana EXIB, un evento que se ha destacado tradicionalmente por su poder para crear conexiones, amistades y oportunidades de negocio.